giovedì 30 aprile 2020

STEP#12 NEL MEDIOEVO E NELLA MODERNITA'

MEDIOEVO:   ARS MAGNA         -RAIMONDO LULLO


Nella sua opera "Ars compendiosa inveniendi veritatem seu ars magna et maior", il filosofo e teologo Raimondo Lullo trattò dell'Ars Magna, metodo inventato da lui stesso, che consiste nel collegare concetti fondamentali, servendosi di schemi e figure, in modo da ottenere verità in ogni campo del sapere, con rigorosa precisione matematica. Lullo considera che ogni proposizione sia scomponibile e che i termini complessi possano essere riducibili a termini più semplici e che questi, combinati insieme, formeranno un Ars Combinatoria.
I principi primitivi e fondamentali secondo Lullo sono diciotto, nove riguardano gli attributi di Dio: bontà, grandezza, eternità, potenza, saggezza, volontà, virtù, verità, gloria; altri nove riguardano le relazioni che possono intercorrere tra gli esseri finiti e contingenti: differenza, concordanza, contrarietà, principio, mezzo, fine, maggioranza, uguaglianza, minoranza. Questi principi vengono raffigurati con simboli o con lettere dell'alfabeto e possono essere correlati tra loro mediante cerchi concentrici o altre figure. Le varie combinazioni che risultano di volta in volta, rappresentano i diversi ragionamenti su varie questioni riguardanti la scienza e la teologia.
L'Ars magna venne dimenticata dagli autori medioevali, ma venne riscoperta nel periodo del Rinascimento, dove venne utilizzata in diverse pratiche, fra cui l'alchimia.
Schema






















MODERNITA': CARTESIO E IL METODO 

Cartesio

René Descartes, conosciuto come Cartesio, è considerato il fondatore della filosofia e matematica moderna. Nel suo componimento "Discorso sul metodo", tratta di una serie di regole da seguire per arrivare ad una verità. 
Un metodo da seguire passo passo può essere considerato uno schema di regole.


Le regole sono le seguenti: 
1- «Il primo era di non prendere mai niente per vero, se non ciò che io avessi chiaramente riconosciuto come tale; ovvero, evitare accuratamente la fretta e il pregiudizio, e di non comprendere nel mio giudizio niente di più di quello che fosse presentato alla mia mente così chiaramente e distintamente da escludere ogni possibilità di dubbio». Questa è l'evidenza. Mai prendere nulla per assolutamente vero, se si ha anche solo il minimo dubbio, sia riguardo ad un oggetto fisico sia riguardo ad un'idea.
2-«Il secondo, di dividere ognuna delle difficoltà sotto esame nel maggior numero di parti possibile, e per quanto fosse necessario per un'adeguata soluzione» . Questa è l'analisi. Bisogna dividere il problema in parti più semplici, senza esagerare.
3- «Il terzo, di condurre i miei pensieri in un ordine tale che, cominciando con oggetti semplici e facili da conoscere, potessi salire poco alla volta, e come per gradini, alla conoscenza di oggetti più complessi; assegnando nel pensiero un certo ordine anche a quegli oggetti che nella loro natura non stanno in una relazione di antecedenza e conseguenza.» Questa è la sintesi. Bisogna, operando con la Ragione, rimettere insieme le parti divise per costituire la totalità.

4-«E per ultimo, di fare in ogni caso delle enumerazioni così complete, e delle sintesi così generali, da poter essere sicuro di non aver tralasciato nulla.» Questa è l'enumerazione e la revisione. Bisogna revisionare di non aver commesso errori nelle precedenti fasi.






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